L'incontro con il maestro Sassu

"...la vita é una sola, é l'unica cosa vera, importante da prendere sul serio, e non da viverla perché bisogna viverla. La vita é un impegno verso sé stessi e verso gli altri e non bisogna aspettarsi una ricompensa nell'aldilà perché la vita é bella.. perciò vi dico, viva la vita e viva il tempo che scorre, viva, viva, viva. Stringiamoci la mano sotto il ponte dell'arcobaleno e il sorriso del sole. Viva l'arte della vita!".
Veronica (Nicky)
Intanto l'otto marzo il pittore Aligi Sassu, che ha avuto modo di leggere le poesie di Veronica, la invita a Milano a posare per un ritratto: é rimasto impressionato e desidera conoscerla. E' il giorno dedicato alla festa della donna. L'incontro con Sassu é commovente. Come arriva all'ingresso della casa del maestro e si apre la porta, lui é subito lì, scorge Veronica, la prende per mano accompagnandola verso il suo studio e, notando che lei é in prevalenza vestita di rosso le dice: "Hai indossato il mio colore preferito". Poi si sorridono e si parlano come se fossero amici da sempre, ignorando gli altri presenti. C'é anche la moglie Helenita, artista lirica colombiana, che l'accoglie con una carica umana quasi travolgente, in questa splendida casa piena di fiori in onore di Veronica.

Dalla porta dello studio aperta s'intravede il maestro Sassu al lavoro, seduto davanti a Veronica, che fa scorrere la mano sulla tela con movimenti decisi e l' intrattiene chiedendo e raccontando. La scena é stupenda. Dopo circa due ore due ritratti sono pronti: provvederà il maestro a recapitarli con un' idonea cornice. Ecco quanto il padre riferisce di questa esperienza: "Al vedervi, il vostro sembrava un dialogo fra nonno e nipotina, ma chi vi ascoltava, avvertiva che eravate due persone senza età. Durante il viaggio di ritorno, dopo una giornata così densa di emozioni, finalmente ti sei rilassata sul sedile del treno che ci riportava a Parma. Il tuo sguardo si perdeva fuori dal finestrino, seguendo distrattamente gli ultimi ritocchi con cui il sole stava chiudendo quella fantastica giornata. Pur stanca, per la giornata così piena, eri l'immagine della soddisfazione e della serenità. In quel magico momento in cui riassaporavamo ogni particolare della giornata, siamo riusciti a dimenticare ogni altra cosa e, tutti insieme abbiamo provato, per un momento, cosa significhi essere veramente felici".

Iniziano intanto i preparativi per il secondo libro, questa volta con la supervisione di Veronica. Ha messo da parte un po' la pittura e altri suoi interessi a favore della poesia, alla quale si dedica con sempre maggior entusiasmo.

Il 9 marzo scrive "Parole", "Solo, ma davvero solo", "Pioggia", "Triste tu, triste anch'io" Contemporaneamente avvengono i preparativi per la presentazione pubblica del suo libro che verrà fatta dal critico letterario e poeta Giuseppe Marchetti nella libreria Fiaccadori di Parma.

La data deve cadere nel prossimo intervallo del ciclo di cure, così viene fissata per il giorno 26 marzo 1983, anche se non sembra una delle più favorevoli, poiché aParma quel giorno vi sono altre importanti manifestazioni. Tutti vivono nel timore che i disturbi della malattia possano ostacolare questo giorno di festa, che le viene preparato.

Intanto i pensieri di Veronica, soprattutto attraverso le scuole, continuano a camminare e il "Caso della piccola poetessa scoperta da Bevilacqua" comincia ad attirare l'attenzione di media importanti.

Il 12 marzo é prevista un'intervista per conto del settimanale "Gente". E' una bella domenica di sole, Veronica é pallida, ma euforica e ben disposta: si sente lusingata da tanta attenzione. L'inviato Renzo Allegri, un collaudato professionista, che ha scritto parecchi libri, realizza la sua intervista con una lunga serie di domande alle quali lei risponde con la sua consueta naturalezza, disinvolta, sempre richiesta, mai invadente. Alla domanda, se sta scrivendo altre poesie, Veronica risponde che sta uscendo un altro suo libro il cui titolo sarà : "Cambia il mondo con un sorriso". Come mai questo titolo? Domanda il giornalista. "Con i miei versi mi piacerebbe poter migliorare il mondo e penso che la strada giusta sia quella della bontà".

Il secondo libro desidera dedicarlo ai suoi genitori "con una poesia che scriverò stasera, ma per loro deve essere una sorpresa", dice alla zia che coordina il lavoro, mentre sta ultimando la supervisione delle bozze. L'indomani mattina presto é già alzata e mostra furtivamente alla zia, un piccolissimo foglio a quadretti ripiegato in quattro, che tiene nascosto nel pigiama, dove c'é scritta, in calligrafia minutissima, la poesia dedicata ai genitori. La batte velocemente a macchina, poi la nasconde nella cartellina insieme agli altri lavori. Si preoccupa che della stessa poesia resti bene in evidenza la parola "Grazie" con la quale termina. Anzi, la vuole ripetere "... perché é un rafforzativo" dice e trasmette, come sempre in questi momenti, una grande carica di amore e di dolcezza.

Il 14 marzo scrive "Aria" che più tardi comparirà, insieme con "Volevo dipingere la giornata di oggi" nell'antologia per le scuole elementari "Parole e pensieri" della Casa Editrice Arnoldo Mondadori.

Segue "Una storia", un'altra lirica che analizza in profondità la vita di tutti, una sorta di autobiografia, e una sintesi del fatale percorso del genere umano.

Poi il 15 marzo "La tua libertà" con la quale esprime la sua visione nei confronti dei pensieri, che devono essere liberi di spaziare, come un'autonoma entità, per formare sempre nuove coscienze.

Il 19 marzo prepara la festa del papà. Sensibilissima a queste ricorrenze, dona al padre una giornata eccezionale. Lo testimonia, tra le altre cose, il biglietto di auguri, da lei ideato e realizzato, che rappresenta un'edicola in cui tutta la stampa, in vari modi, titola, inneggia, promuove ed esalta la figura del "papà".

Entrando in casa si é costretti a pensare al papà, perché nei punti più in vista ci sono cartelli dipinti amorevolmente, contenenti frasi affettuose e simboli d'amore veramente commoventi.

I giorni trascorrono inesorabili come il tempo,Veronica é costretta a frequenti assenze dalla scuola, di conseguenza é più isolata. Ogni tanto vengono a trovarla alcuni amici: Monica, con la quale ha condiviso tanti bei momenti a scuola e nel tempo libero e Fabio, che la tiene costantemente informata sulle vicende della sua classe. Quando però non sta bene preferisce restare solamente con i genitori: la parte triste della sua vita deve rimanere chiusa fra quattro mura.

Esce il 23 marzo la sua intervista rilasciata a "Gente". Il settimanale le dedica un servizio di tre pagine arricchito da un'ampia documentazione fotografica, che la mostra sorridente mentre posa per il maestro Sassu, corredato da giudizi di critici e operatori didattici. Veronica non può godere appieno della cosa perché non sta bene, ma appena si riprende, mostra tutta la sua sorpresa per gli autorevoli giudizi espressi sui suoi pensieri.

Tra un ciclo e l'altro di cure ci sono ancora giorni di ripresa, che Veronica non si lascia sfuggire, soprattutto perché la primavera é esplosa in tutto il suo splendore prima del tempo e lei partecipa al risveglio della natura. Il sole, i fiori e gli uccelli le riempiono l'anima di gioia di vivere. E con il sole eccola  fare lunghi giri in bicicletta, ogni tanto fermarsi per contemplare una farfalla, un fiore. Quasi le dispiace calpestare troppo la "tenera erba" e talvolta con gesto gentile ne accarezza un filo. Proprio in questi giorni dal 23 al 30 marzo scrive liriche come "Filo d'erba","Primavera é qua", "Fiore",  che testimoniano l'attenzione che Veronica riserva alla natura, e le grandi emozioni che ne riceve.

Ha l'hobby di fare fotografie e questo per lei é un periodo veramente fortunato. I soggetti che lei fissa con l'obiettivo, riescono a comunicare sempre un'emozione: due gradini sgretolati di un vecchio casolare, ma ricoperti di viole, trasmettono come per sottile magia, il sapore nostalgico e dolce del passato.

Intanto i genitori si interessano per avere informazioni circa la terapia del dolore. Sono giorni di alti e bassi e, pur nella consapevolezza di un destino segnato, c'é la felicità dei genitori che hanno con loro ancora Veronica, che continua a coltivare le sue aspirazioni e a produrre nuove opere. Nessuno al di fuori della sua famiglia, può capire l'importanza che assume il momento in cui si scopre che Veronica non ha la temperatura, che lei chiede di uscire, che scrive, disegna, per poche ore; ma é tutto ciò che si chiede alla vita. E anche per lei questi momenti sono come interi anni, vista l'intensità con cui li vive e li fa produrre.