Non solo poesie

"...in fondo é bella la vita: ci sarà più dolore e meno felicità, però i momenti di felicità sono grandi. insomma c'é un certo equilibrio...la felicità non é fatta soltanto di cose costose, ma bastano anche le cose più semplici, anche un sorriso"
Veronica (Nicky)
Ciò che sorprende nella ricca documentazione, che attesta le capacità di Veronica é la sua molteplice attività creativa e la genialità, che dimostrava nell'impiego di ciò che usava per la realizzazione delle sue opere. Anche le capsule delle medicine, che assumeva, diventavano una soluzione perfetta per dare gli occhi ai tanti pulcini, realizzati con lana gialla, che contornavano una chioccia, che Veronica aveva preparato per il giorno di Pasqua, il 3 aprile 1983.

Di seguito si riporta un brano tratto da una recensione realizzata dalla poetessa e critica letteraria Anna Ventura, una dei primi "addetti ai lavori" ad essersi interessata di Veronica, che descrive in modo molto puntuale, queste attitudini.

"...commovente é un progetto di festa natalizia, con cui volle solennizzare il Natale 1982, l'ultimo della sua vita. La festa vi é programmata nei minimi particolari, ed emblematica appare la scelta del Personaggio, protagonista del Natale:

"...il personaggio scelto fra tutti, sia per comodità che per economia, é stato il fiocco di neve. L'abito del fiocco é sul colore bianco, bianco-azzurro. La persona che lo interpreta sarà vestita con: una maglietta bianca, una di calzamaglia bianca..." e poi in nota: "Il personaggio dovrà essere molto morbido e piacevole perciò dovrà parlare molto dolcemente e recitare con movimenti calmi e non bruschi".

Ci sono poi gli schizzi per i biglietti d'invito, la lista dei regali, lo schema dello svolgimento della festa di cui, momento particolarmente significativo, appare quello della recitazione delle poesie. Anche in questo Veronica rivela un non comune senso critico. Già la scelta delle poesie é felice (Canzonetta del freddo,di Ignazio Drago; La notte Santa, di Gozzano; I re magi, di Moretti; il mago di Natale, di Rodari), ma più felice é l'aver messo in evidenza ("...va detta per prima e a memoria...") proprio quella che tra le quattro poesie é apparentemente più dimessa, ma artisticamente, più ardita: quella "Canzonetta del freddo" di cui Veronica colse la sussurrante melodia"
"Stasera pure il vento/
si vorrebbe riscaldare:/
implora il suo lamento/
ad ogni casolare./
Svegliate il fuoco,
che mi riscaldi un poco."


Il giornalismo: il suo obiettivo da adulta
Affascinata dall'attività di suo cugino Franco Capone, promettente giornalista, che aveva conseguito significativi riconoscimenti per alcuni servizi realizzati all'estero, corredati da ricche documentazioni fotografiche, Veronica coltivava l'intenzione di intraprendere, da adulta, l'attività del giornalismo. Alla domanda rivoltagli da Renzo Allegri, l'inviato di "Gente" che la intervistò nella sua casa, "Cosa ti piacerebbe fare da grande?" Non ebbe alcuna esitazione a rispondere:"Vorrei fare la giornalista perché questo mi dà la possibilità di andare in paesi diversi, conoscere altre persone, i loro usi e i loro costumi".
In uno dei suoi tanti appunti aveva fissato quelle che dovevano essere le buone regole per realizzare un completo servizio giornalistico.
"Per fare un articoletto bello e completo di tutte le notizie, ho scoperto che si può realizzare affidandosi a sei precise domande. Le domande sono le seguenti:
DOVE, QUANDO,COSA,CHI ,COME,PERCHE'
Queste domandine sono messe in un ordine abbastanza logico per un discorso che fili bene. Con queste domande si ha tutto l'essenziale"

Sulla scia di questa vocazione Veronica si esercita a realizzare i suoi primi "articoletti di prova" in cui documenta con dovizia di particolari le cose che la colpiscono. Interessante il lavoro che riesce a fare nel presentare le caratteristiche di un paese, Casalino, che si trova lungo la strada nei pressi del castello di Rossena, di fronte a quello di Canossa (RE). Le case che avevano ancora tutto il calore e la poesia dei tempi antichi, i caratteristici portoni, le tradizionali abitudini di raccogliere il fieno attorno ad un palo, tutto viene minuziosamente raccontato con l'aiuto di una serie di fotografie."...la stradina era adornata ai lati da cataste di legna, ad un certo punto  veniva come ' illuminata' da una fontana fronzolante di primule. Proseguendo poi, si arriva al mistico paesino. E' piccolo ma di una proporzionata rusticità. E' come un piccolo borghetto antico con le dolci scalinate che raggiungono la porta..."


La pittura e il disegno
La pittura e il disegno erano per lei un altro formidabile strumento per fissare, con allegri colori, il mondo che la circondava. Anche un semplice elaborato in classe doveva diventare un'occasione per comunicare un'emozione. Una sera, già sul tardi, di ritorno da uno dei tanti viaggi dall'ospedale di Bologna, si stava arrovellando accanto a un disegno, previsto fra i lavori da svolgere a casa durante le vacanze natalizie. Il tema era piuttosto particolare: occorreva presentare un disegno che rappresentasse, geometricamente e in gradazione, sei tonalità che l'impiego di due diversi colori offrivano. Il disegno era ultimato, ma Veronica non era soddisfatta: anche se era ben eseguito risultava  arido, perché non comunicava nulla, quindi un lavoro inutile che, come tale,  non  avrebbe mai presentato. Fortunatamente ecco arrivare uno dei suoi tipici guizzi: nel punto di passaggio fra i due colori, Veronica disegna un sole che sta tramontando, dentro il quale si staglia la figura di un uomo e, come d'incanto, tutto il lavoro acquista un impatto sorprendente: il verde, diventa la terra, l'azzurro diventa il cielo e l'uomo che si staglia sul sole comunica una forte suggestione. Solo in quel momento Veronica decide di andare a riposare.

Una manualità straordinaria
La sua straordinaria capacità di tradurre immediatamente un'idea,uno spunto,o un problema in una soluzione, riescono a stupire anche quelli che già conoscevano le sue capacità. Durante una delle sue permanenze all'ospedale di Bologna, dove Veronica trova sempre il modo di rimuovere l'aspetto e l'atmosfera ospedaliera con le sue "creazioni", un'infermiera le chiede se veramente é anche brava a disegnare come ha sentito dire. Senza rispondere Veronica allunga la mano sul comodino, dove tiene una lamella in rame e, dopo alcune veloci incisioni, nel breve tempo necessario all'infermiera per preparare l'iniezione, le allunga un gioioso disegno raffigurante una mela, da cui sbuca un bruco sorridente con un cappellino in testa, come in quel reparto era d'abitudine arrivare. Le sole parole che la sbigottita infermiera riesce a profferire, per questa velocissima risposta sono: "ma tu chi sei?"

Lavori a maglia coi ferri  e  l'uncinetto
Un' altro  modo di valorizzare il proprio tempo Veronica lo trova lavorando la lana, sia coi ferri che con l'uncinetto. Grazie a questa sua capacità può quindi confezionarsi ciò che non sempre riesce a trovare nei negozi. Più che un patchwork sembra un quadro che comunica gioia ed allegria la coperta di lana da lei realizzata per rendere più vivace l'ambiente ospedaliero. Ed é anche in questo modo che, nonostante sia ricoverata in ospedale, riesce a regalare al suo papà una cravatta di lana, nel colore di moda, il giorno di Santa Lucia del 1982.


La sua collezione di modellini d'abbigliamento
La fantasiosa creatività, il senso delle proporzioni e il gusto per i colori, la portavano ad investire una parte del suo tempo anche a realizzare colorati modellini d'abbigliamento in carta.
Ecco quindi fra vestiti, gonne, cappellini,  borsette e costumi, presentare una serie sorprendente di soluzioni che potevano essere indossate da figure femminili di carta, realizzate in minuscoli formati, e presentate con un'incredibile cura e microscopici dettagli.